I luoghi

Non solo pietre e prati… ma tutta la nostra eredità

La Valletta: il “luogo dell’anima”

Anche se ubicata nel Comune di Anacapri rappresenta l’unico grande spazio verde dell’intera Isola. Posizionata alle pendici del Monte Solaro, a quota +470 s.l.m., è prevalentemente ricoperta di macchia mediterranea con il bosco dell’Anginola, con fitta vegetazione di castagni e pini, a chiusura della vallata verso Nord.

Lontano dagli stereotipi mondani che contribuiscono ad alimentare la fama e la notorietà dell’isola, è un angolo particolare del territorio, un’oasi di pace e silenzio ancora incontaminata dove in un’atmosfera quasi surreale, viene proposto un itinerario tra i più belli, caratteristici e affascinanti dell’isola di Capri; dal quale, immersi nella natura che alterna piccole zone boschive a quelle rocciose e ad altre con vegetazione particolare che in primavera è un continuo, profumato e colorato, di ginestre, cespugli di mirto, orchidee (se ne contano quindici varietà), giacinti e narcisi, si godono incomparabili e spettacolari vedute panoramiche dell’isola, dell’intero Golfo di Napoli e della Costiera amalfitana; nel quale visitare l’Eremo di Santa Maria, testimonianza dell’architettura popolare caprese, e casa Mackenzie, dimora dell’omonimo scrittore inglese; dal quale, attraverso sentieri rupestri, si può raggiungere dall’alto, l’abitato della città di Capri.

Casa Mackenzie

Compton Mackenzie scrittore scozzese, fa parte della numerosissima schiera di intellettuali europei che, tra la seconda metà del diciannovesimo secolo e la prima del ventesimo, scelsero l’isola di Capri quale meta per loro lunghi soggiorni e luogo di ispirazione per le loro opere.

La passione per Capri nacque in Mackenzie osservando alcune antiche stampe dell’isola che lo colpirono a tal punto da indurlo nel 1913, a recarvisi per soddisfare la propria curiosità; vi restò per dieci anni con la prima moglie Faith Stone.

Strenuo difensore dell’autonomia scozzese e co-fondatore del Partito Nazionale Scozzese, fu autore di circa un centinaio di opere di diverso genere; Capri è stata il luogo d’ambientazione di due delle sue opere: “Vestal Fire” e “Extraordinary Women”, nelle quali l’autore si sofferma sui modi di vivere della popolazione locale.

Dopo i primi soggiorni in hotel e ville dell’isola, coronò il suo sogno di costruire una casa a Capri; un luogo accogliente in cui scrivere i suoi romanzi e organizzare banchetti.

Stregato dal silenzio e dal paesaggio bucolico caratteristico del posto, riuscì a soddisfare il proprio desiderio in uno dei punti più affascinanti ma, al tempo stesso, difficili da raggiungere: la Vallata di Cetrella.

Nel 1924, la proprietà fu venduta ad Edwin Cerio.
Ristrutturata dagli Amici è divenuta un centro di studi della flora e fauna locale e una biblioteca dedicata a scritti e testimonianze dell’isola di Capri.

Nel giardino esterno, un piccolo anfiteatro è sede occasionale, nella stagione estiva, di rappresentazioni, presentazioni, conferenze. Il giardino circostante è divenuto un mini orto botanico che contiene le essenze caratteristiche della valletta.

EX Osservatorio

Cetrella, quale punto privilegiato di osservazione della volta celeste; tutto ha inizio nel 1951 quando alla Fondazione Italiana Centro Caprese di Vita e di Studi, fondata a Capri nell’ottobre 1949 in seguito ad un Ordinanza Statale e che aveva tra i propri principali scopi quello di promuovere la ricerca scientifica sull’isola, fu presentato da parte dell’Accademia Svedese Reale di Scienze un progetto per istituire una filiale dell’Osservatorio di Stoccolma a Capri, inteso principalmente come Osservatorio Solare. L’attività di ricerca scientifica iniziò quindi nell’anno astrofisico 1952, con l’osservazione della parziale eclisse solare del 25 febbraio di quell’anno. Inizialmente si decise di installare su una piazzola in battuto di cemento, tutt’ora esistente, un telescopio. Quest’ultimo, era coperto da una struttura in ferro che scorrendo su due binari, scopriva il telescopio, permettendo le osservazioni. La bontà di queste ultime e la consapevolezza di essere in un luogo che soddisfaceva in maniera quasi ottimale i parametri di osservazione, indusse, alla fine degli anni cinquanta, la stessa Accademia Svedese a realizzare un osservatorio molto più grande che contenesse un maggiore e diversificato numero di attrezzature. Nacque così una struttura della consistenza pressoché simile all’attuale.

Alla fine degli anni sessanta poi, l’Accademia vendette il complesso all’allora Istituto Universitario Navale di Napoli che ne fece il proprio osservatorio geomagnetico, modificandone ed ampliandone alcune parti e i prospetti e tracciandone più agevoli vie di accesso. Dopo anni di intensa attività, scemò l’interesse a quel tipo di ricerche da parte dell’Istituto Navale che nel frattempo divenne Università Parthenope di Napoli.

Nel gennaio 1995, dopo una lunga fase di trattative, la struttura, ormai svuotata dalle apparecchiature scientifiche, dalla stessa Università che ne conserva tuttora la proprietà, fu affidata in comodato d’uso agli “Amici di Cetrella”.

Da rilevare che l’incendio, che nella estate del 2018 ha interessato una pur limitata area posta a monte della struttura verso Monte Solaro, ha messo in evidenza alcune “trincee” scavate nella roccia e antistanti terrapieni. Esse, come pure la piccola costruzione di proprietà del Comune di Anacapri, anch’essa oggi in affido agli “Amici”, costituiva un poligono di tiro utilizzato dai giovani del posto i quali, al compimento del diciottesimo anno d’età, effettuavano lì il cosiddetto “premilitare”, un addestramento di tipo militare che prevedeva tra l’altro il tiro al bersaglio con carabina e che precedeva il periodo del servizio di leva obbligatorio

Struttura Comunale

Antica piccola costruzione posta a destra della scalinata che conduce all’Eremo, di proprietà del Comune di Anacapri e dal 2003 da quest’ultimo in affido agli “Amici”. Riqualificata da questi ultimi mantenendo inalterato il proprio impianto, funge oggi da presidio antincendio dell’area.

L’EREMO di SANTA MARIA: Il “luogo della spiritualità”

L’Eremo la cui costruzione si fa risalire al XV secolo, si trova in posizione panoramica sulla parte più alta della Valletta e si affaccia a strapiombo su Marina Piccola; essa rappresenta una delle principali testimonianze tardo gotiche dell’isola di Capri.

Era oggetto di numerosi pellegrinaggi, soprattutto da parte di pescatori, che si recavano a rendere omaggio alla statua della Madonna, prima di partire per le pericolose battute per la raccolta di corallo.

Il complesso dell’Eremo si completa con un’ampia sacrestia, del XVII secolo, con volta a padiglione, il campanile a pianta quadrata, un piccolo orto, una terrazza con pergolato di glicine ed una serie di ambienti utilizzati dai monaci, come cucina, refettorio e quattro celle.

Un luogo di solitudine, ma con una vista spettacolare; ci si affaccia dal terrazzo avvolto nel glicine e si ha una cartolina della baia di Marina Piccola e dei Faraglioni e un grandangolo della Costiera Amalfitana.

Pur non essendo l’Associazione direttamente coinvolta nella cura del complesso che è affidata ad uno specifico custode che a sua volta, al bisogno, si avvale della collaborazione di un gruppo di persone volontarie, intenso e costante è il rapporto di reciproco scambio e cooperazione tra le due entità.
Numerose sono le occasioni organizzate dall’Associazione che contemplano un momento di raccoglimento e riflessione intima, con celebrazioni all’interno dell’Eremo.

In ogni escursione alla Valletta, non può mancare la visita all’Eremo.